Alle comunali di Bolzano del 2025 Sinistra die Linke è lieta di presentarci in lista insieme ai compagni dei Verdi–Grüne–Vërc.
Per votare la sinistra basterà barrare il simbolo dei Verdi e scrivere quattro dei nostri nomi, che trovi qui sotto, tra le preferenze!

Candidatə

Luca di Biasio
Insegnante, segretario Sinistra die Linke
Nato nel 1980, lavoretti sottopagati durante la scuola e gli studi, laurea a Napoli, dottorato a Düsseldorf, precariato e poi arrivo a Bolzano, dove insegno da dieci anni, per merito della mia compagna che aveva trovato un‘occupazione che le piaceva.
Un classico: segui il lavoro dove c’è. Ma gli affitti sono folli, reggi a stento, quindi, anche qui, molti fanno le valigie e salutano con un bel “Auf Wiedersehen”. Il mio primo monolocale era minuscolo e carissimo. Ora, in tre, abbiamo un piccolo appartamento, da pagare fino al 2049… se tutto va bene.
Cucino abbastanza bene (ho testimoni) e da un po’ faccio anche pane e biscotti. Tra inflazione e stipendi fermi dal Paleolitico, l’autarchia alimentare sta diventando una necessità.
Amo le città vive, soprattutto culturalmente. Le città frizzanti, quindi, molto più sicure di quelle che alle 20:30 hanno le strade deserte.
Ho gli stessi amici dal secolo scorso (letteralmente), e nel frattempo se ne sono aggiunti altri. Senza di loro sarebbe un disastro. Le amicizie sono importanti e per crearle c’è bisogno di spazi condivisi e possibilità di incontrarsi.
E la politica? Sempre fatta, sempre a sinistra. Prima Rifondazione, poi la Linke tedesca, fino a diventare segretario di Sinistra die Linke a Bolzano.
Perché la Sinistra? Perché la Sinistra non si limita ad annuire. Alza la voce. Perché la casa è un diritto. Perché il futuro non può essere un lusso per pochi. Perché la pace non si sussurra, si urla. Perché va denunciato che le disuguaglianze non sono un castigo divino, ma il risultato di scelte politiche precise. Per questo e per molto altro la Sinistra è qui. Per tutte e tutti, nessuno escluso.
Avrei un milione di cose da dire, ma vi risparmio la maratona. Tanto, in un modo o nell’altro, ci rivedremo
Annamaria Molin
Insegnante in pensione, volontaria
Dopo la laurea in lettere classiche ho insegnato italiano e latino alle scuole superiori. Ora sono in pensione, ma continuo a essere in attività a sostegno dei soggetti più deboli, mettendo a disposizione sempre gratuitamente il mio impegno e il mio tempo. Sono stata cofondatrice del Comitato per la difesa e il rilancio della Costituzione e successivamente volontaria presso l’Organizzazione di utilità sociale Emergency. Ho sempre attribuito importanza alla politica attiva: sono stata Consigliera comunale dal 2007 al 2010 e Referente in Consiglio Comunale per le tematiche e le problematiche delle persone con disabilità.
Da quindici anni lavoro come volontaria presso Scioglilingua, una scuola gratuita per migranti che ho contribuito a fondare. In questi anni l’accoglienza, anche nella nostra città, è progressivamente peggiorata. Grazie alla politica del governo nazionale e a quella provinciale, Bolzano si è trovata a dover gestire da sola i problemi legati al fenomeno dell’immigrazione, come se fosse l’unico Comune a doversene fare carico, mentre è tutta la Provincia a trarre giovamento dalla presenza dei migranti. Nel turismo, nell’agricoltura, nei servizi, nell’industria, l’economia provinciale dipende dal lavoro, a volte sfruttato e irregolare, dei migranti.
Molte strutture che aiutavano la persona migrante ad inserirsi nella nostra società, ad accettarne le regole, la cultura, sono state progressivamente smantellate e il migrante viene considerato un pericolo e un potenziale criminale, una persona da respingere. Bolzano deve capire che l’immigrazione è non solo un’opportunità ma una necessità. Bolzano deve capire che l’unica strada per farla diventare una città aperta e accogliente consiste nell’aumentare le misure di welfare e di dialogo sociale.
È in questa direzione che andrà il mio impegno, se avrò la fiducia degli elettori e delle elettrici.


Pier Paolo Serra
Operaio, comunicazione Sinistra die Linke
Nato e cresciuto nelle campagne cuneesi, con madre messicana e padre italiano, ho sempre portato nel cuore la ricchezza di due culture. Bolzano, dove le conseguenze dell’amore mi hanno condotto, è diventata il fulcro del mio presente e del futuro. All’inizio ho dovuto conoscerla e comprenderla, con le sue peculiarità e complessità; col tempo, però, ho imparato ad apprezzarla, scegliendola come il luogo in cui mettere radici, crescere mia figlia e costruire il mio futuro.
Quando sono arrivato in Alto Adige mi sono trovato ad accettare lavori precari, sottopagati e con contratti al limite della legalità, fino a quando, qualche anno fa, ho trovato un impiego stabile, pur lavorando su tre turni. Un lavoro umile che, con il tempo, si è adattato alle mie esigenze e continua a scandire i miei ritmi.
So bene cosa significa fare i conti per arrivare a fine mese, chiedersi se si riuscirà a rimborsare un mutuo o a garantire il benessere di un figlio. Ho vissuto e vivo tutto questo, e proprio per questo sono pronto a mettermi in gioco.
Da sempre militante nella sinistra, oggi mi impegno, da padre, a garantire un futuro migliore alle nuove generazioni, in un pianeta sempre più inospitale e iniquo. La crisi climatica e l’enorme disparità nella distribuzione delle ricchezze minacciano il nostro domani e quello dei nostri figli.
Desidero dare voce a tutti i bolzanini, soprattutto a chi è arrivato da poco e affronta quotidianamente le sfide di una città spesso impegnata a difendere lo status quo, ma che deve diventare più inclusiva e solidale, capace di offrire dignità a tutte e a tutti.
Il mio sogno è di vivere in una città, tra qualche anno, dove l’amalgama delle nostre culture sia una ricchezza condivisa, dove le scuole mistilingue siano la normalità e i nostri bambini possano crescere insieme, senza differenze di lingua o di status sociale.
Serenella Margotti
Geometra, volontaria
Da 15 anni lavoro come volontaria presso Scioglilingua, una scuola gratuita per migranti che ho contribuito a fondare.
Oltre alla questione legata all’immigrazione, alle problematiche sempre più pesanti e alle inequità sempre più presenti in questo settore, mi sta a cuore la questione “casa” che a Bolzano ha raggiunto un livello drammatico. Trovare casa è diventato quasi impossibile e quando si ha la fortuna di trovarla il canone è talmente spropositato da costringere alla rinuncia. Bolzano è una città che cresce, si espande, nonostante il numero di abitanti resti su per giù sempre quello oscillando di qualche centinaio di abitanti in più o in meno. In compenso si costruisce ovunque ma pare che l’offerta di abitazioni sia sempre in difetto rispetto alla necessità. In realtà non è stato mai fatto un censimento sul numero di abitazioni non occupate e non è mai stata intrapresa una politica abitativa che detti delle regole precise al settore. Anche la presenza di numerosi immobili non occupati dell’edilizia sociale contribuiscono allo stato delle cose.
Spero che la prossima giunta comunale dia importanza a questa situazione che rischia di spingere molti lavoratori a cambiare città per potersi permettere un alloggio con la famiglia o di far rinunciare al posto di lavoro a lavoratori che arrivano da fuori città oltre a pesare pesantemente sul bilancio economico delle famiglie che vivono a Bolzano. E in questa direzione si orienta il mio impegno.


Nello Ferremi
Insegnante in pensione, volontario
Sono Antonio Ferremi, detto Nello, nato e cresciuto a Bolzano. Ho lavorato come fattorino/portalettere, mi sono laureato in sociologia frequentando i corsi come studente lavoratore e da un giorno all’altro sono passato da portalettere ad insegnante di materie sociali alla Formazione Professionale.
Quando ero ancora giovane e inconsapevole, ero stato subito avvisato del fatto che alle “semirurali” era pericoloso andare, perché lì vivevano i “terroni”. Da adulto ho sentito la necessità di spiegare ai miei alunni la storia del nostro territorio. Ricordo il grande aiuto ricevuto a questo riguardo da Leopold Steurer che, quasi furtivamente, venne nella mia aula con i suoi ragazzi di madrelingua tedesca, per una conoscenza reciproca, allora non tollerata dal potere politico.
Sia alle Poste che a scuola ho fatto parte, per la CGIL, della rappresentanza sindacale e, eletto rappresentante dei dipendenti, ho fatto parte del Consiglio d’Amministrazione della Formazione Professionale. Sono stato cofondatore del Comitato per la difesa e il rilancio della Costituzione, successivamente volontario presso l’Organizzazione di utilità sociale “Emergency”.
Sono stato Consigliere di Circoscrizione nel Quartiere Europa Novacella.
Oggi collaboro con l’Associazione di volontariato Scioglilingua e soffro per la situazione dei
migranti, ma anche per una politica lontana da quelli che erano e sono i miei ideali.
