Tag: Antifascismo

  • Il nostro 25 Aprile

    Il nostro 25 Aprile

    Merano, Bolzano, due 25 Aprile, la medesima lotta!

    Oggi, per noi, è una giornata speciale.

    È il giorno in cui onoriamo chi ha dato la propria vita per la libertà, sfidando la tirannia e l’oppressione fascista, ma soprattutto è il giorno in cui scegliamo di non smettere mai di lottare.

    Perché la Resistenza non è finita: vive nelle battaglie di oggi, nelle voci che si alzano contro ogni oppressione.

    Vive nella lotta del popolo palestinese, sotto occupazione, bombardato e disumanizzato da decenni nell’indifferenza o complicità dell’Occidente.

    Vive nella difesa dei diritti sociali, mentre ci impongono un’idea di “sicurezza” che si costruisce con controllo, repressione e paura.

    Vive nei gesti quotidiani di resistenza, nei territori che non si lasciano svuotare, nelle parole che scelgono di lottare.

    Noi siamo e saremo sempre dalla parte di chi lotta.

    Buon 25 Aprile.

    Bolzano – iscritti Sinistra die Linke

    Merano – candidati leggono testimonianze della resistenza

  • Einheitliche Resolution für Palästina

    Einheitliche Resolution für Palästina

    1. Den Staat Palästina als demokratischen und souveränen Staat anerkennen und seine Anerkennung auch durch die gesamte Europäische Union fördern.
    2. Forderung in allen internationalen und multilateralen Foren nach einem sofortigen Waffenstillstand in Palästina, der Freilassung der Geiseln in den Händen von Hamas, der Bereitstellung humanitärer Hilfe, der Einhaltung des Waffenstillstands im Libanon und der vollständigen Achtung des Völkerrechts.
    3. Unterstützung des sogenannten ‚Arabischen Plans‘ für den Wiederaufbau und die zukünftige Verwaltung von Gaza, Verurteilung jedes Plans zur Vertreibung der Palästinenser aus Gaza und dem Westjordanland.
    4. Sofortige Einstellung von Lieferungen, Genehmigungen und Waffenhandel mit Israel.
    5. Unterstützung auf europäischer Ebene für die Verhängung von Sanktionen gegen die israelische Regierung aufgrund der systematischen Verletzung des Völkerrechts.
    6. Forderung nach Beendigung der illegalen militärischen Besetzung der palästinensischen Gebiete im Westjordanland sowie der illegalen Errichtung und Unterstützung israelischer Siedlungen.
    7. Forderung nach Beendigung der illegalen militärischen Besetzung der palästinensischen Gebiete im Westjordanland sowie der illegalen Errichtung und Unterstützung israelischer Siedlungen.
    8. Vollständige Umsetzung der von der Internationalen Strafgerichtshof erlassenen Haftbefehle gegen Netanyahu und Gallant fordern.
    9. Unterstützung der Legitimität des Internationalen Strafgerichtshofs in allen europäischen und internationalen Gremien.
  • Il metodo Anderlan

    Il metodo Anderlan

    Il consigliere Anderlan il 25 marzo ha presentato un’interrogazione provinciale su Bozen Solidale, chiedendo se esistessero ufficialmente e se avessero mai ricevuto contributi pubblici.

    L’intimidazione di Anderlan nei confronti dell’associazione non ci sorprende: nella sua visione distorta chi si batte per i diritti degli ultimi deve essere silenziato. Ciò che ci sorprende e preoccupa è che metodi tanto spregevoli trovino spazio nelle nostre istituzioni democratiche.

    Chiedere informazioni su di loro, con l’evidente intento di colpirli politicamente, non è solo un atto meschino; è un tentativo di soffocare la voce di chi, con coraggio e coerenza, si oppone a qualsiasi forma di oppressione.

    Come Sinistra die Linke esprimiamo la nostra piena e incondizionata solidarietà a Bozen Solidale, che nonostante le intimidazioni continuerà a stare dalla parte dei più vulnerabili.

  • Trento – No DDL Sicurezza

    Trento – No DDL Sicurezza

    Oggi, come Sinistra Die Linke, insieme ad altre realtà bolzanine, abbiamo partecipato al grande corteo antifascista e antirazzista di Trento contro il DDL 1660. Una giornata di lotta che ha visto più di mille persone scendere in piazza per difendere diritti fondamentali, minacciati dall’ennesimo attacco repressivo del governo.

    Il DDL 1660, conosciuto anche come “decreto sicurezza”, è un provvedimento che mira a restringere ulteriormente gli spazi di dissenso e mobilitazione sociale. Con il pretesto dell’ordine pubblico, il governo intende colpire chi manifesta, chi difende l’ambiente, chi lotta per una casa e chi salva vite in mare. Un pacchetto repressivo che porta avanti una visione autoritaria della società, dove il conflitto sociale viene trattato come un problema di ordine pubblico da soffocare con multe, arresti e processi.

    Perché ci riguarda tutti?

    Dietro la retorica della “sicurezza”, si nasconde un tentativo di zittire ogni opposizione politica e sociale. Le nuove misure inaspriscono le pene per chi partecipa a blocchi stradali e picchetti, aumentano le sanzioni per chi occupa spazi e criminalizzano ancora di più le ONG che operano nel Mediterraneo. Insomma, una stretta repressiva che mira a spaventare e dividere, rendendo più difficile organizzarsi e lottare.

    Ma il corteo di Trento ha mandato un messaggio chiaro: non ci faremo intimidire. La partecipazione di così tante persone dimostra che la volontà di resistere è ancora forte, che esiste una rete solidale pronta a rispondere a questi attacchi.

    Resistere alla repressione, costruire alternative

    Di fronte a questo scenario, il nostro impegno non si ferma alla piazza. Dobbiamo continuare a costruire spazi di lotta, solidarietà e resistenza, unire le vertenze e rafforzare i legami tra chi ogni giorno si batte per una società più giusta. La repressione non è un destino inevitabile, ma una scelta politica che possiamo contrastare con la mobilitazione e l’organizzazione.

    🔥 Basta repressione, basta autoritarismo! 🔥

  • GalaPound

    GalaPound

    Ieri denunciavamo il pericolo del neofascismo sempre più sdoganato. Oggi ne abbiamo la conferma: il vicepresidente della Provincia, Marco Galateo (FdI), ha marciato fianco a fianco con CasaPound.

    È inaccettabile che un rappresentante delle istituzioni legittimi, anche solo con la sua presenza, movimenti che si richiamano a ideologie antidemocratiche e contrarie ai principi della nostra Repubblica, nata dalla Resistenza e fondata sulla Costituzione.

    Chi sceglie di stare con i fascisti è un pericolo per la democrazia. Il governo provinciale non può chiudere un occhio su questa vergogna. Pretendiamo un chiarimento immediato. Se non sarà sufficiente e inequivocabile, chiederemo le dimissioni immediate.

    Non possiamo permettere che l’estrema destra si insinui nelle istituzioni. Il fascismo non è un’opinione, è un crimine. E chi lo normalizza va fermato.

    #galapound

  • Hass-Inflation

    Hass-Inflation

    DE: Jahrelang wurde uns gesagt, dass der Faschismus nur mehr ein Gespenst der Vergangenheit sei. Heute erfahren wir aus der Presse, dass junge Menschen bereit sind, im Namen des Hasses Gewaltakte zu begehen. Junge Opfer eines Umfelds, in dem der Gedanke der Suprematie zunehmend in der öffentlichen Debatte akzeptiert wird, und gefährliche Ideologien sich in der Mainstream-Debatte einschleichen.

    Inzwischen schweigen einige politische Anführer nicht nur, sondern zwinkern den Nostalgikern der Gewalt freudig zu und legitimieren so eine Kultur, die Intoleranz, Unterdrückung und Ausgränzung ganzer sozialer Gruppen nährt.

    Der Faschismus ist nie verschwunden: Er passt sich an, findet neue Ausdrucksformen, rekrutiert neue Anhänger und stärkt sich im Hass. Wenn die Politik weiterhin verharmlost, werden solche Vorfälle weiter zunehmen.

    Schluss mit der Zwiedeutigkeit!
    Als Sinistra-Die Linke fordern wir konkrete Maßnahmen:-

    • Sofortige Auflösung aller neonazistischen und neofaschistischen Organisationen.
    • Ein entschlossener Kampf gegen Hass, Ungleichheit und Ausgrenzung, die den fruchtbaren Nährboden für diese Gruppen bilden.
    • Ein konkretes Engagement für eine inklusive Bildung, die die Werte des Friedens, des Respekts und der sozialen Gerechtigkeit fördert.

    Der Faschismus muss jetzt bekämpft werden. Immer und überall.

    IT: Per anni ci hanno detto che il fascismo fosse un problema del passato. Oggi, come apprendiamo dalla stampa, vediamo ragazzi pronti a compiere atti di violenza in nome dell’odio. Giovani vittime di un contesto in cui il suprematismo viene sempre più sdoganato nel dibattito pubblico, e ideologie pericolose si infiltrano nei discorsi mainstream.

    Nel frattempo, alcuni leader politici non solo tacciono, ma strizzano l’occhio ai nostalgici della violenza, legittimando una cultura che alimenta l’intolleranza, la sopraffazione e la marginalizzazione di interi gruppi sociali.

    Il fascismo non è mai scomparso: si adatta, trova nuovi linguaggi, recluta nuove leve e si rafforza nell’odio. Se la politica continua a minimizzare, episodi come questi continueranno a moltiplicarsi.

    Basta ambiguità! Come Sinistra die Linke, chiediamo azioni concrete:

    • Scioglimento immediato delle organizzazioni neofasciste e neonaziste.
    • Una lotta decisa contro odio, disuguaglianze e marginalizzazione, che rappresentano il terreno fertile per questi gruppi.
    • Un impegno concreto per un’educazione inclusiva che promuova i valori della pace, del rispetto e della giustizia sociale.

    Il fascismo si combatte ora. Sempre, ovunque