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  • Il consigliere di Bolzano Salvadori cita Goebbels per attaccare la bandiera LGBTQIA+

    Il consigliere di Bolzano Salvadori cita Goebbels per attaccare la bandiera LGBTQIA+

    Nella giornata odierna il consigliere comunale Diego Salvadori (Fratelli d’Italia) ha pubblicato un post in cui cita Joseph Goebbels, ministro della propaganda del regime nazista, per attaccare l’esposizione della bandiera LGBTQIA+ in uno spazio pubblico a Bolzano:

    “La bandiera non segue il popolo, è il popolo che deve seguire la bandiera.”

    Un’affermazione agghiacciante, che richiama la retorica totalitaria per colpire chi rivendica libertà, dignità e diritti.

    A rendere il fatto ancora più grave è l’adesione pubblica di Marco Galateo, vicepresidente della Provincia, che ha espresso il proprio consenso con un “mi piace” al post, salvo poi cercare di sviare parlando di un “refuso tecnico”. Una giustificazione ridicola e vergognosa, che non solo non attenua la sua responsabilità politica, ma dimostra il cinismo di chi minimizza messaggi di odio per convenienza.

    Non si tratta di un gesto isolato né privo di significato, soprattutto se si considera che a Bolzano non è stato nominato un assessorato alla cultura, con la motivazione che “tanto c’è un filo diretto con Galateo”.

    Il risultato è chiaro: la politica culturale della città viene subordinata all’approvazione di chi nella migliore delle ipotesi legittima messaggi carichi di odio e revisionismo senza sapere chi sia Goebbels, nella peggiore condividendone il pensiero. In entrambi i casi, è un fatto politicamente gravissimo.

    E quando scoppia la polemica? Salvadori cancella tutto.
    Nessuna spiegazione. Nessuna assunzione di responsabilità. Nessuna scusa. Solo silenzio. Solo vigliaccheria politica.

    Di fronte a tutto questo è necessario un richiamo netto alla storia:
    migliaia di persone omosessuali furono perseguitate dal nazismo, obbligate a portare il triangolo rosa, deportate, torturate e sterminate nei campi.
    Le bandiere arcobaleno servono anche a ricordare quell’orrore. A dire, ancora una volta: mai più.

    Esporre una bandiera LGBTQIA+ non è un atto ideologico, ma l’affermazione di valori fondamentali: uguaglianza, libertà, rispetto delle differenze.
    Sui diritti civili non esiste neutralità: o li si difende, o li si nega. E chi tace o prende le distanze, si rende complice.

    L’Italia, con la Costituzione del 1948, ha preso una posizione inequivocabile: antifascista, democratica, fondata sulla dignità umana e sul rifiuto del nazismo.
    Chi oggi cita con Goebbels per attaccare i diritti civili si pone fuori da quel patto costituzionale, fuori dai valori della Repubblica, fuori da ogni legittimità democratica.

    Per queste ragioni chiediamo le immediate dimissioni del consigliere Diego Salvadori e del vicepresidente Marco Galateo.
    Chi ricopre incarichi pubblici non può, in alcun modo, accostare il proprio nome alla propaganda del Terzo Reich.

    Pier Paolo Serra

  • L’omofobia non è goliardia

    L’omofobia non è goliardia

    Questi commenti non sono goliardia: sono odio puro, senza filtri, vomitato contro chi è già marginalizzato.
    Omotransfobia, infami accuse di pedofilia, nostalgie dei campi di sterminio. Un abisso morale che in un paese davvero civile porterebbe a denunce e sanzioni, non a like e risatine.

    Tutto questo perché? Perché una bandiera, la Progress Pride Flag, è entrata in Comune.
    Una bandiera che parla di diritti, dignità, libertà.
    Una bandiera che a qualcuno dà più fastidio della violenza.

    Chi reagisce così a un gesto simbolico e pacifico non è “contro un’ideologia”: è contro l’umanità.
    Ed è esattamente per questo che il patrocinio al Pride non è solo opportuno. È un dovere politico.

    Perché questo odio, se non contrastato, diventa la norma.
    Perché l’indifferenza delle istituzioni è complicità.
    Perché Bolzano deve scegliere da che parte stare: con i diritti o con le barbarie.

    Pier Paolo Serra

    Aggiungiamo il link della testimonianza del nostro segretario e consigliere Di Biasio:
    https://www.facebook.com/share/r/19mxFZbsCo/

  • Giugno è Pride Month: ci siamo, come sempre, dalla parte giusta della storia

    Giugno è Pride Month: ci siamo, come sempre, dalla parte giusta della storia

    Quest’anno, come ogni anno, Sinistra die Linke aderisce con convinzione al Pride Month, mese di lotta, memoria e orgoglio della comunità LGBTQIA+.

    Non lo facciamo per moda, né per calcolo: ci siamo sempre stati, ci saremo sempre. Perché i diritti delle persone queer non sono un’aggiunta, ma parte integrante della nostra idea di giustizia sociale. Perché ogni volta che una persona viene discriminata per il proprio orientamento, identità o espressione di genere, è tutta la società a diventare più fragile, più ingiusta, più violenta.

    In un tempo in cui crescono le aggressioni, i discorsi d’odio e le politiche repressive contro chi è “fuori norma”, vogliamo ribadire la nostra scelta di campo: stiamo con chi ama, non con chi esclude.

    Per questo sosteniamo i Pride, i percorsi di autodeterminazione, le rivendicazioni concrete per una vita libera e dignitosa per tutte le soggettività LGBTQIA+: dal diritto al riconoscimento legale per tutte le famiglie, alla lotta contro le terapie riparative, fino alla piena applicazione dell’educazione affettiva e sessuale nelle scuole.

    Orgoglio, diritti, liberazione: buona lotta a tuttə.