Tag: Sinistra die Linke

  • Trumps Vorstellung von Frieden:Ist das die Demokratie?

    Trumps Vorstellung von Frieden:Ist das die Demokratie?

    Der Raketenangriff auf die iranischen Atomanlagen ist ein Kriegsakt.

    Präsident Trump hat dies beschlossen – unter Missachtung des Kongresses und des Völkerrechts.

    Diejenigen, die in den USA das Sagen haben, versuchen, ihre Demokratie zu exportieren, behandeln sie jedoch bei der eigenen Machtausübung wie ein lästiges Hindernis.

    Dies geschieht im stillschweigenden Einvernehmen all jener in Europa, die lieber an ihrer Seite marschieren.

    Man muss das iranische Regime – das unseren Werten fern steht – nicht gutheißen, um das Offensichtliche zu erkennen: Trump und Netanjahu treiben die Welt in einen perversen Krieg, jenseits aller Regeln.

    Sie sprechen von „Frieden durch Stärke“, doch in Wirklichkeit ist es die alte Logik imperialer Macht: Gehorsam wird mit Bomben erzwungen, Allianzen werden mit Raketen neu geordnet, und das Völkerrecht gilt als nebensächlich.

    Das ist keine Diplomatie. Das ist Herrschaft.

    Abrüstung ist das einzige Gegenmittel gegen diese Eskalation – eine radikale Entscheidung, die Gewalt als politisches Mittel ablehnt und den Weg für einen echten Frieden ebnet.

    Mitten in einer sozialen und ökologischen Krise scheint jedoch die Aufrüstung zur wahren Priorität der globalen Mächte geworden zu sein.

    Auch Italien folgt unter der Regierung Meloni diesem Kurs: Die Militärausgaben auf 2 % des BIP heute und 5 % in Zukunft zu erhöhen – wie von der NATO gefordert – bedeutet, in den nächsten zehn Jahren 400 Milliarden Euro zu investieren, die bei Bildung, Gesundheit, Verkehr, Klima und Renten fehlen werden.

    Es trifft, wie immer, die Schwächsten.

    Ministerpräsidentin Giorgia Meloni hat bisher kein Wort gesagt.

    Wird sie weiterhin Seite an Seite mit Trump stehen – auch nach einem völkerrechtswidrigen Angriff auf einen souveränen Staat? Wird sie weiterhin den Verbündeten Netanjahu unterstützen?

    Die italienische Regierung darf nicht Komplizin eines neuen Angriffskriegs werden. Sie muss das Schweigen brechen und Druck auf die europäischen Institutionen ausüben, damit diese sich klar distanzieren und eine eigenständige, aktive Rolle für Entspannung und Diplomatie übernehmen – nicht für militärische Gefolgschaft.

    Jede Stunde der Zweideutigkeit ist eine Stunde, die der Gewalt geschenkt wird.

    🔴 Wir als Sinistra die Linke verurteilen entschieden den US-Angriff und die Arroganz des Imperialismus, der glaubt, die Spielregeln der Welt zu seinen Gunsten neu schreiben zu dürfen.

    Wir akzeptieren nicht länger, dass die Sicherheit der Starken mit der Zerstörung anderer bezahlt wird.

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    Italiano: La pace secondo Trump: è questa la democrazia?

    L’attacco missilistico agli impianti nucleari iraniani è un atto di guerra.

    Lo ha deciso il presidente Trump ignorando il Congresso e il diritto internazionale.

    Chi comanda negli Stati Uniti cerca di esportare la sua democrazia mentre, per il proprio esercizio del potere, la tratta come fosse un ostacolo.

    Questo avviene nel silenzio complice di chi, in Europa, preferisce andarci a braccetto.

    Non serve approvare l’operato del regime iraniano, che non potrebbe essere più distante dai nostri valori, per vedere ciò che è evidente: Trump e Netanyahu stanno trascinando il mondo in una guerra perversa, fuori da ogni regola.

    Parlano di “pace attraverso la forza”, ma è la vecchia logica imperiale che impone obbedienza con le bombe, ridisegna alleanze a colpi di missili e considera il diritto internazionale un dettaglio secondario.

    Questa non è diplomazia. È dominio.

    Il disarmo è l’unico antidoto a questa escalation: una scelta radicale che rifiuta la violenza come strumento di politica e apre la strada a una pace autentica.

    Nel pieno di una crisi sociale ed ecologica, il riarmo pare invece la vera priorità delle potenze globali.

    Anche l’Italia, col governo Meloni, segue questa direzione: portare le spese militari al 2% del PIL oggi e al 5% domani, come chiesto dalla NATO, significa investire 400 miliardi in dieci anni, sottraendoli a scuola, sanità, trasporti, clima e pensioni.

    A rimetterci saranno come sempre le fasce più deboli della popolazione.

    La premier Giorgia Meloni non ha ancora detto una parola.

    Continuerà ad andare a braccetto con Trump anche dopo un attacco illegale contro un paese sovrano? Continuerà a sostenere l’alleato Netanyahu?

    Il governo italiano non può essere complice di una nuova guerra di aggressione.Deve rompere il silenzio e fare pressione sulle istituzioni europee perché prendano le distanze ed esercitino un ruolo autonomo e attivo per la de-escalation e la diplomazia, non per l’allineamento militare.

    Ogni ora di ambiguità è un’ora regalata alla violenza.

    🔴 Come Sinistra die Linke condanniamo con fermezza l’attacco statunitense e l’arroganza dell’imperialismo trumpiano che pretende di riscrivere le regole del mondo a proprio vantaggio.

    Non accettiamo più che la sicurezza dei forti venga pagata con la distruzione altrui

  • Mozione per la Palestina

    Mozione per la Palestina

    Oltre cento Comuni italiani e alcune regioni hanno già approvato una mozione in sostegno del popolo palestinese. Oggi, anche a Bolzano, abbiamo lavorato alla stesura di un testo condiviso che chiede un impegno chiaro e concreto.

    La mozione esprime solidarietà alla popolazione palestinese, vittima di una crisi umanitaria gravissima, e invita il comune di Bolzano ad agire, insieme agli altri, perché il governo italiano prenda una posizione netta e coerente con il diritto internazionale, condannando le gravi violazioni dei diritti umani in corso a Gaza.

    Riteniamo doveroso, come rappresentanti delle istituzioni, non restare in silenzio. La neutralità di fronte a un’ingiustizia palese sarebbe complicità.

    Chiediamo che la mozione venga sostenuta da tutte le forze politiche. Di fronte alla sofferenza, alla distruzione e alla perdita di migliaia di vite innocenti, servono responsabilità, coraggio e un chiaro “no” alla guerra, a ogni forma di violenza, e al genocidio perpetrato ai danni della popolazione palestinese.

    Noi da semplici consiglieri comunali portiamo questa mozione in comune a Bolzano perché ognuno di noi può e deve fare tutto quello che è nel proprio potere per far terminare questo sterminio.

    Luca Di Biasio (SdL) con Diego Laratta (PD)

  • L’omofobia non è goliardia

    L’omofobia non è goliardia

    Questi commenti non sono goliardia: sono odio puro, senza filtri, vomitato contro chi è già marginalizzato.
    Omotransfobia, infami accuse di pedofilia, nostalgie dei campi di sterminio. Un abisso morale che in un paese davvero civile porterebbe a denunce e sanzioni, non a like e risatine.

    Tutto questo perché? Perché una bandiera, la Progress Pride Flag, è entrata in Comune.
    Una bandiera che parla di diritti, dignità, libertà.
    Una bandiera che a qualcuno dà più fastidio della violenza.

    Chi reagisce così a un gesto simbolico e pacifico non è “contro un’ideologia”: è contro l’umanità.
    Ed è esattamente per questo che il patrocinio al Pride non è solo opportuno. È un dovere politico.

    Perché questo odio, se non contrastato, diventa la norma.
    Perché l’indifferenza delle istituzioni è complicità.
    Perché Bolzano deve scegliere da che parte stare: con i diritti o con le barbarie.

    Pier Paolo Serra

    Aggiungiamo il link della testimonianza del nostro segretario e consigliere Di Biasio:
    https://www.facebook.com/share/r/19mxFZbsCo/

  • L’ultimo sprint: giornata con Peppe de Cristofaro

    L’ultimo sprint: giornata con Peppe de Cristofaro

    Venerdì 2 maggio si è conclusa la campagna elettorale con una giornata intensa e partecipata, che ha visto la presenza in Alto Adige del Senatore di Sinistra Italiana Peppe De Cristofaro, presidente del Gruppo Misto al Senato.

    Tre gli appuntamenti principali tra Merano e Bolzano, che hanno segnato il finale di un percorso collettivo fatto di impegno, confronto e costruzione dal basso.

    A Merano:

    La giornata è iniziata alle ore 11:00 presso la Forst, dove si è tenuta la conferenza di presentazione ufficiale del nuovo circolo Sinistra die Linke e della lista in corsa alle elezioni comunali. All’evento erano presenti rappresentanti di tutte le forze progressiste della coalizione e la candidata sindaca Ulrike Ceresara. Ha partecipato anche il Senatore De Cristofaro, che ha ribadito l’importanza delle elezioni locali non solo per i territori ma anche nel più ampio quadro politico nazionale.

    L’incontro si è concluso con un momento conviviale, occasione per rafforzare i legami tra militanti, simpatizzanti e cittadinanza.

    A Bolzano:

    Nel pomeriggio, alle ore 16:00, presso il Minigolf Ahoi lungo il Talvera, si è svolto un incontro pubblico aperto a tutta la cittadinanza. Il Senatore De Cristofaro ha condiviso la sua recente esperienza in Palestina, raccontando testimonianze e incontri vissuti nei territori della Cisgiordania. Il dibattito ha toccato anche temi come i CPR e il ddl Sicurezza.

    Festa di chiusura:

    Dalle 18:00 alle 21:00 la giornata si è conclusa al Piazzale Alexander Langer con la festa di fine campagna elettorale della coalizione a sostegno di Andriollo. Un momento di forte partecipazione, musica e interventi, che ha raccolto le energie e le speranze di questi mesi di impegno. Tra gli oratori anche il nostro Luca Di Biasio e lo stesso Senatore De Cristofaro.

  • Einheitliche Resolution für Palästina

    Einheitliche Resolution für Palästina

    1. Den Staat Palästina als demokratischen und souveränen Staat anerkennen und seine Anerkennung auch durch die gesamte Europäische Union fördern.
    2. Forderung in allen internationalen und multilateralen Foren nach einem sofortigen Waffenstillstand in Palästina, der Freilassung der Geiseln in den Händen von Hamas, der Bereitstellung humanitärer Hilfe, der Einhaltung des Waffenstillstands im Libanon und der vollständigen Achtung des Völkerrechts.
    3. Unterstützung des sogenannten ‚Arabischen Plans‘ für den Wiederaufbau und die zukünftige Verwaltung von Gaza, Verurteilung jedes Plans zur Vertreibung der Palästinenser aus Gaza und dem Westjordanland.
    4. Sofortige Einstellung von Lieferungen, Genehmigungen und Waffenhandel mit Israel.
    5. Unterstützung auf europäischer Ebene für die Verhängung von Sanktionen gegen die israelische Regierung aufgrund der systematischen Verletzung des Völkerrechts.
    6. Forderung nach Beendigung der illegalen militärischen Besetzung der palästinensischen Gebiete im Westjordanland sowie der illegalen Errichtung und Unterstützung israelischer Siedlungen.
    7. Forderung nach Beendigung der illegalen militärischen Besetzung der palästinensischen Gebiete im Westjordanland sowie der illegalen Errichtung und Unterstützung israelischer Siedlungen.
    8. Vollständige Umsetzung der von der Internationalen Strafgerichtshof erlassenen Haftbefehle gegen Netanyahu und Gallant fordern.
    9. Unterstützung der Legitimität des Internationalen Strafgerichtshofs in allen europäischen und internationalen Gremien.
  • Junge Aktion, altri nazisti in Sudtirolo

    Junge Aktion, altri nazisti in Sudtirolo

    Le immagini diffuse oggi dal Tageszeitung parlano chiaro: addestramenti paramilitari, suprematismo bianco, simbologie naziste. Il tutto accompagnato da slogan che richiamano il peggior passato e da un esplicito rifiuto delle leggi contro il nazismo.

    E dovremmo chiamarla “gioventù patriottica”? No. Questo è estremismo. Punto.

    Non serve diventare fascisti per amare la propria patria!
    Chi ama davvero questa terra la difende dall’odio, dal razzismo e dalla violenza politica.

    Contro questa deriva abbiamo un messaggio semplice, diretto, inequivocabile:

    LOS VON RECHTS!
    Via dalla destra. Via dal veleno del suprematismo etnico. Via dal revisionismo storico. Via dalla paura.

    C’è un Sudtirolo diverso. Antifascista, plurale, aperto.
    Un Sudtirolo fatto di giovani che non si lasciano abbindolare dalla propaganda muscolare, ma che costruiscono comunità, solidarietà, diritti, pace.

    🟥 Per un Sudtirolo libero, giusto, antifascista.
    🟥 Per una sinistra forte, visibile, coraggiosa.
    🟥 Per un’alternativa vera: noi di Sinistra die Linke siamo qui per questo.

    PS: e non dimentichiamoci che a rendere tutto ancora più grave, c’è chi, dalle istituzioni, strizza l’occhio a questi ambienti. Tra i simpatizzanti del gruppo c’è l’immancabile Jürgen Wirth Anderlan. Ribadiamo che non è una figura pittoresca o semplicemente provocatoria. È un pericolo reale per la democrazia in questa Provincia. È parte di un disegno politico che alimenta tensioni, paure e odio etnico. E va contrastato. Sempre.

  • Emergenza freddo – una condizione cronica

    Emergenza freddo – una condizione cronica

    L’“emergenza freddo” sta per finire. Ma non è mai stata un’emergenza. È una vergogna strutturale.

    Una condizione cronica, alimentata dall’indifferenza e dalle scelte deliberate della giunta provinciale di centrodestra, che continua a trattare la povertà come un fastidio estetico, non come una questione di diritti umani.

    Mentre centinaia di persone cercano di sopravvivere per strada, chi governa si fa fotografare davanti ai loro giacigli, pontifica sul “decoro urbano” e attacca le volontarie e i volontari che, con dignità e coraggio, distribuiscono tende, coperte e solidarietà.

    Le strutture di accoglienza chiudono. Le soluzioni non arrivano.
    E la destra gira la faccia dall’altra parte. Anzi, peggio: chiude le strutture e chiude anche gli occhi.

    Il Comune di Bolzano prova a tappare i buchi, ma senza una strategia comune, senza risorse adeguate, e con una Provincia ostile, ogni sforzo rischia di essere solo una toppa su una ferita aperta.

    Noi chiediamo che le strutture di accoglienza restino aperte tutto l’anno.

    Perché la povertà non va in vacanza.
    Perché nessuno dovrebbe dormire per strada. Mai.

    Servono politiche coordinate, risorse vere e una visione radicalmente diversa.
    Una visione che metta al centro la dignità, la salute e la sicurezza di tutte e tutti.

  • Ormai anche a destra sono interetnici

    Ormai anche a destra sono interetnici

    Articolo originale sul blog di David Augscheller: qui

    Questa volta seguo le elezioni comunali di Merano da distanza non essendo candidato, ma ho i miei preferiti. Forse mai come questa volta i giochi sono aperti e l’esito delle elezioni, almeno al primo turno, sembra del tutto imprevedibile, anche se realisticamente parlando al momento risultano favoriti di andare al ballottaggio la candidata del

    Centro-Sinistra e il candidato del Centro-destra.
    Tutto sommato non sembrano esserci grosse novità. L’unica novità, se vogliamo, pare sia la cosiddetta apertura dell’SVP agli italiani. Volendo essere pignoli si dovrebbe sottolineare che una “apertura” del genere si era già vista alle elezioni comunali di Bolzano nell’ormai lontano 2005, quando sulla lista dell’Edelweiß si leggeva il nome di Elena Artioli, che venne anche eletta. Sappiamo come andò a finire. La Artioli, dopo una serie di tensioni, approdò alla Lega, con la quale continuò per un alcuni anni la sua carriera politica.Dunque, quei pochi cosiddetti italiani nella lista dell’SVP di Merano non è che siano una grossa novità. L’SVP non è assolutamente diventata un partito interetnico, come alcune voci vorrebbero farci credere (pensiamo alla sua contrarietà dogmatica contro la scuola bilingue). E non si aprirà agli italiani, anche perché non potrebbe aprirsi a loro, se non con un ribaltamento della propria linea politica. Infatti, lo statuto della Südtiroler Volkspartei definisce il partito come “Sammelpartei der deutsch- und ladinischsprachigen Südtiroler/innen aller sozialen Schichten.“ (Partito di raccolta degli altoatesini di lingua tedesca e ladina di tutti i ceti sociali).

    E non c’è neanche uno spostamento del partito di raccolta verso una linea politica più di sinistra, come a volte si sente dire. Basta analizzare la lista delle candidate e dei candidati. I candidati dei contadini, per definizione in Sudtirolo, sono tutto, fuorchè di sinistra. Stesso discorso vale per chi rappresenta l’ala economica. E che dire dei candidati che fino a poco fa militavano nei partiti di destra con posizioni antiitaliane e antimigranti, come la Südtiroler Freiheit e i Freiheitlichen? Non dimentichiamo che a livello provinciale l’SVP ha scelto di governare con Fratelli d’Italia e Lega (l’assessore in quota Lega è poi passato a Forza Italia) e a Merano ha deciso di appoggiare e governare con il Centro-destra.

    Gli italiani nella lista dell’SVP piuttosto che una lista “italiana”, che appoggia la sua candidata sindaca, non significano né uno spostamento verso sinistra, né una svolta interetnica del partito di raccolta. E comunque l’interetnicità, almeno nei nostri territori, non è più un valore in sè. Anche nei partiti di destra (italiani) si trovano ormai candidate e candidati con background migratorio oppure di lingua tedesca. Non è l’aprirsi (seppur di poco) ad altri gruppi linguistici invece che a altri gruppi etnoculturali ad offrire un metro per una valutazione politica dell’una o dell’altra lista. Anzi, l’insistenza nel sottolineare questa pseudoapertura rischia di annacquare le vere differenze politiche fra i partiti e le coalizioni e porta inevitabilmente alla logica secondo la quale sinistra e destra non esistono più. E invece è esattamente questo l’aspetto che è evidenziato anche in queste elezioni.
    L’SVP è e rimane un partito conservatore. L’unica ala progressiva (fino a un certo punto) storicamente erano i cosiddetti “Arbeitnehmer” (che viene tradotto con ala dei lavoratori, anche se il termine tedesco indica i dipendenti; Arbeiter, il termine per lavoratori, risultava troppo rivoluzionario) che però ormai hanno un ruolo irrilevante all’interno del partito di raccolta. È un partito che si rifà al “christliches Menschenbild“ (la politica che si basa sui valori cristiani), che rispecchia le politiche basate sulla centralità della famiglia tradizionale, le posizioni a sfavore del principio di laicità della cosa pubblica, in primis, la scuola. In più, anche se negli ultimi anni è sbiadito nel discorso politico all’interno della Sammelpartei, lo statuto del partito prevede ancora la “Unverzichtbarkeit des Selbstbestimmungsrechtes der Südtiroler” (l’irrinunciabile diritto all’autodeterminazione dei Sudtirolesi).
    Ma esiste un fattore ancora più importante di tutti quelli ideologici messi insieme, che non farà spostare la Sammelpartei minimamente dalla logica etnica, perché è questa la chiave con cui si garantisce il potere politico. Mantenendo la logica etnica si assicurano anche i posti chiave nei vari CdA, nei comprensori e via dicendo. Perché da sempre i posti di governo e di sottogoverno vengono spartiti fra “tedeschi” e  “italiani” (i partner di coalizione, cosiddetti partiti italiani).
    Dunque, sembra che siano più alcuni italiani a volere entrare nell’orbita SVP, che l’SVP interessata ad aprirsi agli italiani. Ed è significativo che siano soprattutto i media di lingua italiana a far risaltare la presumibile apertura, invece che i media di lingua tedesca, che sembrano non interessarsi, più di tanto, al tanto conclamato nuovo corso.

    Invece di farci fuorviare da messaggi frettolosi e superficiali, misuriamo i partiti sui programmi concreti, sulle loro idee, perché su queste si basa l’essere di destra o sinistra e non su sterili slogan, perché ormai anche le destre da tempo sono diventate interetniche.

  • Presentazione coalizione a sostegno di Juri Andriollo

    Presentazione coalizione a sostegno di Juri Andriollo

    Bella atmosfera ieri durante la presentazione del candidato sindaco del centrosinistra Juri Andriollo.

    Abbiamo avuto occasione di ricordare che una città non ha bisogno di un capo azienda per essere governata, ma di una persona con esperienza amministrativa, capace di coinvolgere la cittadinanza.

    Qualcuno che, per il suo vissuto, sappia cosa significa crescere lontano dalla ricchezza. Una persona giovane, che abbia a cuore anche le nuove generazioni e ne comprenda le esigenze.

    Qualcuno che sia presente, pronto al confronto, anche duro, ma sempre costruttivo, quando le opinioni divergono.

    Per questo come Sinistra die Linke, insieme a Verdi, PD, Socialisti, Restart e Lista Andriollo, abbiamo scelto di sostenere Juri.

    In bocca al lupo a Juri, alla Sinistra, a tutte e tutti i compagni e le compagne di viaggio. E soprattutto, in bocca al lupo a Bolzano!

  • No all’architettura ostile

    No all’architettura ostile

    Abbiamo seguito con attenzione il dibattito sul nuovo regolamento che vieta di sdraiarsi sulle panchine. Denunciamo ogni forma di strumentalizzazione e ribadiamo con fermezza la nostra posizione: siamo da sempre contro ogni forma di architettura ostile e convinti che si debba combattere la povertà, non i poveri.

    Molti interventi a cui la nostra società ci ha abituato (dal Taser a daspo dati con leggerezza) spesso camuffati da “decoro urbano”, non risolvono il problema, ma si limitano a renderlo invisibile, scaricando il disagio sociale sui più fragili e rendendo così la città meno sicura.

    Come Sinistra preferiamo affrontare le cause della povertà e non perseguitare chi la subisce. Una Bolzano giusta non scaccia i poveri, ma li aiuta a rialzarsi. Perché una città che esclude non è più sicura, ma solo più crudele.