Tag: Sinistra die Linke

  • L’ultimo sprint: giornata con Peppe de Cristofaro

    L’ultimo sprint: giornata con Peppe de Cristofaro

    Venerdì 2 maggio si è conclusa la campagna elettorale con una giornata intensa e partecipata, che ha visto la presenza in Alto Adige del Senatore di Sinistra Italiana Peppe De Cristofaro, presidente del Gruppo Misto al Senato.

    Tre gli appuntamenti principali tra Merano e Bolzano, che hanno segnato il finale di un percorso collettivo fatto di impegno, confronto e costruzione dal basso.

    A Merano:

    La giornata è iniziata alle ore 11:00 presso la Forst, dove si è tenuta la conferenza di presentazione ufficiale del nuovo circolo Sinistra die Linke e della lista in corsa alle elezioni comunali. All’evento erano presenti rappresentanti di tutte le forze progressiste della coalizione e la candidata sindaca Ulrike Ceresara. Ha partecipato anche il Senatore De Cristofaro, che ha ribadito l’importanza delle elezioni locali non solo per i territori ma anche nel più ampio quadro politico nazionale.

    L’incontro si è concluso con un momento conviviale, occasione per rafforzare i legami tra militanti, simpatizzanti e cittadinanza.

    A Bolzano:

    Nel pomeriggio, alle ore 16:00, presso il Minigolf Ahoi lungo il Talvera, si è svolto un incontro pubblico aperto a tutta la cittadinanza. Il Senatore De Cristofaro ha condiviso la sua recente esperienza in Palestina, raccontando testimonianze e incontri vissuti nei territori della Cisgiordania. Il dibattito ha toccato anche temi come i CPR e il ddl Sicurezza.

    Festa di chiusura:

    Dalle 18:00 alle 21:00 la giornata si è conclusa al Piazzale Alexander Langer con la festa di fine campagna elettorale della coalizione a sostegno di Andriollo. Un momento di forte partecipazione, musica e interventi, che ha raccolto le energie e le speranze di questi mesi di impegno. Tra gli oratori anche il nostro Luca Di Biasio e lo stesso Senatore De Cristofaro.

  • Einheitliche Resolution für Palästina

    Einheitliche Resolution für Palästina

    1. Den Staat Palästina als demokratischen und souveränen Staat anerkennen und seine Anerkennung auch durch die gesamte Europäische Union fördern.
    2. Forderung in allen internationalen und multilateralen Foren nach einem sofortigen Waffenstillstand in Palästina, der Freilassung der Geiseln in den Händen von Hamas, der Bereitstellung humanitärer Hilfe, der Einhaltung des Waffenstillstands im Libanon und der vollständigen Achtung des Völkerrechts.
    3. Unterstützung des sogenannten ‚Arabischen Plans‘ für den Wiederaufbau und die zukünftige Verwaltung von Gaza, Verurteilung jedes Plans zur Vertreibung der Palästinenser aus Gaza und dem Westjordanland.
    4. Sofortige Einstellung von Lieferungen, Genehmigungen und Waffenhandel mit Israel.
    5. Unterstützung auf europäischer Ebene für die Verhängung von Sanktionen gegen die israelische Regierung aufgrund der systematischen Verletzung des Völkerrechts.
    6. Forderung nach Beendigung der illegalen militärischen Besetzung der palästinensischen Gebiete im Westjordanland sowie der illegalen Errichtung und Unterstützung israelischer Siedlungen.
    7. Forderung nach Beendigung der illegalen militärischen Besetzung der palästinensischen Gebiete im Westjordanland sowie der illegalen Errichtung und Unterstützung israelischer Siedlungen.
    8. Vollständige Umsetzung der von der Internationalen Strafgerichtshof erlassenen Haftbefehle gegen Netanyahu und Gallant fordern.
    9. Unterstützung der Legitimität des Internationalen Strafgerichtshofs in allen europäischen und internationalen Gremien.
  • Junge Aktion, altri nazisti in Sudtirolo

    Junge Aktion, altri nazisti in Sudtirolo

    Le immagini diffuse oggi dal Tageszeitung parlano chiaro: addestramenti paramilitari, suprematismo bianco, simbologie naziste. Il tutto accompagnato da slogan che richiamano il peggior passato e da un esplicito rifiuto delle leggi contro il nazismo.

    E dovremmo chiamarla “gioventù patriottica”? No. Questo è estremismo. Punto.

    Non serve diventare fascisti per amare la propria patria!
    Chi ama davvero questa terra la difende dall’odio, dal razzismo e dalla violenza politica.

    Contro questa deriva abbiamo un messaggio semplice, diretto, inequivocabile:

    LOS VON RECHTS!
    Via dalla destra. Via dal veleno del suprematismo etnico. Via dal revisionismo storico. Via dalla paura.

    C’è un Sudtirolo diverso. Antifascista, plurale, aperto.
    Un Sudtirolo fatto di giovani che non si lasciano abbindolare dalla propaganda muscolare, ma che costruiscono comunità, solidarietà, diritti, pace.

    🟥 Per un Sudtirolo libero, giusto, antifascista.
    🟥 Per una sinistra forte, visibile, coraggiosa.
    🟥 Per un’alternativa vera: noi di Sinistra die Linke siamo qui per questo.

    PS: e non dimentichiamoci che a rendere tutto ancora più grave, c’è chi, dalle istituzioni, strizza l’occhio a questi ambienti. Tra i simpatizzanti del gruppo c’è l’immancabile Jürgen Wirth Anderlan. Ribadiamo che non è una figura pittoresca o semplicemente provocatoria. È un pericolo reale per la democrazia in questa Provincia. È parte di un disegno politico che alimenta tensioni, paure e odio etnico. E va contrastato. Sempre.

  • Emergenza freddo – una condizione cronica

    Emergenza freddo – una condizione cronica

    L’“emergenza freddo” sta per finire. Ma non è mai stata un’emergenza. È una vergogna strutturale.

    Una condizione cronica, alimentata dall’indifferenza e dalle scelte deliberate della giunta provinciale di centrodestra, che continua a trattare la povertà come un fastidio estetico, non come una questione di diritti umani.

    Mentre centinaia di persone cercano di sopravvivere per strada, chi governa si fa fotografare davanti ai loro giacigli, pontifica sul “decoro urbano” e attacca le volontarie e i volontari che, con dignità e coraggio, distribuiscono tende, coperte e solidarietà.

    Le strutture di accoglienza chiudono. Le soluzioni non arrivano.
    E la destra gira la faccia dall’altra parte. Anzi, peggio: chiude le strutture e chiude anche gli occhi.

    Il Comune di Bolzano prova a tappare i buchi, ma senza una strategia comune, senza risorse adeguate, e con una Provincia ostile, ogni sforzo rischia di essere solo una toppa su una ferita aperta.

    Noi chiediamo che le strutture di accoglienza restino aperte tutto l’anno.

    Perché la povertà non va in vacanza.
    Perché nessuno dovrebbe dormire per strada. Mai.

    Servono politiche coordinate, risorse vere e una visione radicalmente diversa.
    Una visione che metta al centro la dignità, la salute e la sicurezza di tutte e tutti.

  • Ormai anche a destra sono interetnici

    Ormai anche a destra sono interetnici

    Articolo originale sul blog di David Augscheller: qui

    Questa volta seguo le elezioni comunali di Merano da distanza non essendo candidato, ma ho i miei preferiti. Forse mai come questa volta i giochi sono aperti e l’esito delle elezioni, almeno al primo turno, sembra del tutto imprevedibile, anche se realisticamente parlando al momento risultano favoriti di andare al ballottaggio la candidata del

    Centro-Sinistra e il candidato del Centro-destra.
    Tutto sommato non sembrano esserci grosse novità. L’unica novità, se vogliamo, pare sia la cosiddetta apertura dell’SVP agli italiani. Volendo essere pignoli si dovrebbe sottolineare che una “apertura” del genere si era già vista alle elezioni comunali di Bolzano nell’ormai lontano 2005, quando sulla lista dell’Edelweiß si leggeva il nome di Elena Artioli, che venne anche eletta. Sappiamo come andò a finire. La Artioli, dopo una serie di tensioni, approdò alla Lega, con la quale continuò per un alcuni anni la sua carriera politica.Dunque, quei pochi cosiddetti italiani nella lista dell’SVP di Merano non è che siano una grossa novità. L’SVP non è assolutamente diventata un partito interetnico, come alcune voci vorrebbero farci credere (pensiamo alla sua contrarietà dogmatica contro la scuola bilingue). E non si aprirà agli italiani, anche perché non potrebbe aprirsi a loro, se non con un ribaltamento della propria linea politica. Infatti, lo statuto della Südtiroler Volkspartei definisce il partito come “Sammelpartei der deutsch- und ladinischsprachigen Südtiroler/innen aller sozialen Schichten.“ (Partito di raccolta degli altoatesini di lingua tedesca e ladina di tutti i ceti sociali).

    E non c’è neanche uno spostamento del partito di raccolta verso una linea politica più di sinistra, come a volte si sente dire. Basta analizzare la lista delle candidate e dei candidati. I candidati dei contadini, per definizione in Sudtirolo, sono tutto, fuorchè di sinistra. Stesso discorso vale per chi rappresenta l’ala economica. E che dire dei candidati che fino a poco fa militavano nei partiti di destra con posizioni antiitaliane e antimigranti, come la Südtiroler Freiheit e i Freiheitlichen? Non dimentichiamo che a livello provinciale l’SVP ha scelto di governare con Fratelli d’Italia e Lega (l’assessore in quota Lega è poi passato a Forza Italia) e a Merano ha deciso di appoggiare e governare con il Centro-destra.

    Gli italiani nella lista dell’SVP piuttosto che una lista “italiana”, che appoggia la sua candidata sindaca, non significano né uno spostamento verso sinistra, né una svolta interetnica del partito di raccolta. E comunque l’interetnicità, almeno nei nostri territori, non è più un valore in sè. Anche nei partiti di destra (italiani) si trovano ormai candidate e candidati con background migratorio oppure di lingua tedesca. Non è l’aprirsi (seppur di poco) ad altri gruppi linguistici invece che a altri gruppi etnoculturali ad offrire un metro per una valutazione politica dell’una o dell’altra lista. Anzi, l’insistenza nel sottolineare questa pseudoapertura rischia di annacquare le vere differenze politiche fra i partiti e le coalizioni e porta inevitabilmente alla logica secondo la quale sinistra e destra non esistono più. E invece è esattamente questo l’aspetto che è evidenziato anche in queste elezioni.
    L’SVP è e rimane un partito conservatore. L’unica ala progressiva (fino a un certo punto) storicamente erano i cosiddetti “Arbeitnehmer” (che viene tradotto con ala dei lavoratori, anche se il termine tedesco indica i dipendenti; Arbeiter, il termine per lavoratori, risultava troppo rivoluzionario) che però ormai hanno un ruolo irrilevante all’interno del partito di raccolta. È un partito che si rifà al “christliches Menschenbild“ (la politica che si basa sui valori cristiani), che rispecchia le politiche basate sulla centralità della famiglia tradizionale, le posizioni a sfavore del principio di laicità della cosa pubblica, in primis, la scuola. In più, anche se negli ultimi anni è sbiadito nel discorso politico all’interno della Sammelpartei, lo statuto del partito prevede ancora la “Unverzichtbarkeit des Selbstbestimmungsrechtes der Südtiroler” (l’irrinunciabile diritto all’autodeterminazione dei Sudtirolesi).
    Ma esiste un fattore ancora più importante di tutti quelli ideologici messi insieme, che non farà spostare la Sammelpartei minimamente dalla logica etnica, perché è questa la chiave con cui si garantisce il potere politico. Mantenendo la logica etnica si assicurano anche i posti chiave nei vari CdA, nei comprensori e via dicendo. Perché da sempre i posti di governo e di sottogoverno vengono spartiti fra “tedeschi” e  “italiani” (i partner di coalizione, cosiddetti partiti italiani).
    Dunque, sembra che siano più alcuni italiani a volere entrare nell’orbita SVP, che l’SVP interessata ad aprirsi agli italiani. Ed è significativo che siano soprattutto i media di lingua italiana a far risaltare la presumibile apertura, invece che i media di lingua tedesca, che sembrano non interessarsi, più di tanto, al tanto conclamato nuovo corso.

    Invece di farci fuorviare da messaggi frettolosi e superficiali, misuriamo i partiti sui programmi concreti, sulle loro idee, perché su queste si basa l’essere di destra o sinistra e non su sterili slogan, perché ormai anche le destre da tempo sono diventate interetniche.

  • Presentazione coalizione a sostegno di Juri Andriollo

    Presentazione coalizione a sostegno di Juri Andriollo

    Bella atmosfera ieri durante la presentazione del candidato sindaco del centrosinistra Juri Andriollo.

    Abbiamo avuto occasione di ricordare che una città non ha bisogno di un capo azienda per essere governata, ma di una persona con esperienza amministrativa, capace di coinvolgere la cittadinanza.

    Qualcuno che, per il suo vissuto, sappia cosa significa crescere lontano dalla ricchezza. Una persona giovane, che abbia a cuore anche le nuove generazioni e ne comprenda le esigenze.

    Qualcuno che sia presente, pronto al confronto, anche duro, ma sempre costruttivo, quando le opinioni divergono.

    Per questo come Sinistra die Linke, insieme a Verdi, PD, Socialisti, Restart e Lista Andriollo, abbiamo scelto di sostenere Juri.

    In bocca al lupo a Juri, alla Sinistra, a tutte e tutti i compagni e le compagne di viaggio. E soprattutto, in bocca al lupo a Bolzano!

  • No all’architettura ostile

    No all’architettura ostile

    Abbiamo seguito con attenzione il dibattito sul nuovo regolamento che vieta di sdraiarsi sulle panchine. Denunciamo ogni forma di strumentalizzazione e ribadiamo con fermezza la nostra posizione: siamo da sempre contro ogni forma di architettura ostile e convinti che si debba combattere la povertà, non i poveri.

    Molti interventi a cui la nostra società ci ha abituato (dal Taser a daspo dati con leggerezza) spesso camuffati da “decoro urbano”, non risolvono il problema, ma si limitano a renderlo invisibile, scaricando il disagio sociale sui più fragili e rendendo così la città meno sicura.

    Come Sinistra preferiamo affrontare le cause della povertà e non perseguitare chi la subisce. Una Bolzano giusta non scaccia i poveri, ma li aiuta a rialzarsi. Perché una città che esclude non è più sicura, ma solo più crudele.

  • Rot-Grüne Liste – Bolzano merita di più

    Rot-Grüne Liste – Bolzano merita di più

    Als Grünes Linksbündnis sind wir entschlossen, einen entscheidenden Beitrag zum Erfolg dieser Liste und des gesamten Mitte-Links-Lagers zu leisten. Von Anfang an war für uns klar: Zwei Parteien mit unserer Geschichte können nicht abseits stehen – wir tragen politische Verantwortung und setzen uns mit aller Kraft dafür ein, die Mittel-Rechtskoalition zu schlagen und eine starke, progressive Alternative für Bozen zu schaffen. Unsere Entscheidung ist eindeutig: Wir stehen fest an der Seite der progressiven Kräfte, um dieser Stadt eine gerechte, solidarische und nachhaltige Zukunft zu ermöglichen.

    Unsere Liste verkörpert mit all ihren Kandidaten das, was Bozen braucht: Kompetenz, Erfahrung, Vision und soziale Verankerung. Unser Ziel ist nicht nur der Wahlsieg – wir wollen das Rückgrat der Mitte-Links-Koalition sein, ihr progressiver und innovativer Kern.

    Unter der Führung von der Mitte – Links – Koalition setzen wir uns für einen echten Neustart ein – für eine Stadt, die nach vorne blickt, das Erreichte nutzt und mit Mut und Entschlossenheit neue Herausforderungen meistert, ohne jemanden zurückzulassen. Der Mittel-Rechts- Koalition und ihrer Vorstellung einer Stadt, die wie ein Unternehmen geführt wird, in der Profite über Menschen gestellt werden, setzen wir ein klares Nein entgegen. Ebenso lehnen wir die Rückwärtsgewandtheit einer Politik ab, die längst überholt ist.

    Bozen verdient mehr. Es verdient eine fortschrittliche Regierung, die soziale Gerechtigkeit, Umwelt und Bürgerrechte in den Mittelpunkt stellt. Dafür stehen wir.

    IT: Come alleanza Verdi Sinistra, siamo determinati a contribuire in modo decisivo al successo di questa lista e di tutto il centrosinistra. Fin dal primo momento abbiamo scelto di assumerci la responsabilità politica di costruire un fronte compatto per battere le destre, consapevoli che due partiti con la nostra lunga storia non potevano restare alla finestra. Abbiamo fatto immediatamente una scelta di campo netta: essere parte della coalizione progressista per dare a questa città un futuro più giusto, solidale e sostenibile.

    La nostra lista incarna, con tutti i suoi candidati e le sue candidate, ciò di cui Bolzano ha bisogno: competenza, esperienza, visione e radicamento sociale. Non ci basta vincere: vogliamo che questa lista diventi il perno di tutto il centrosinistra, la sua anima progressista e innovativa.

    Lavoreremo per il rilancio di una città guidata dal Centrosinistra che guardi avanti, che valorizzi quanto di positivo è stato fatto finora ma che abbia il coraggio di affrontare le nuove sfide senza lasciare indietro nessuno. Non c’è spazio per le destre e per la loro idea, come è stato dichiarato dal candidato sindaco, di città-azienda, dove il profitto viene prima delle persone, né per nostalgie di politiche superate da decenni.

    Bolzano merita di più: merita una guida che metta al centro i diritti, la giustizia sociale e l’ambiente. Noi siamo qui per questo.

  • Antifascisti = Mafia

    Antifascisti = Mafia

    Anche a Bolzano, la propaganda neofascista di Blocco Studentesco si infiltra nelle scuole, diffondendo un messaggio privo di logica e senso, ma con l’intento ben chiaro di minare i valori antifascisti, democratici e di inclusione che dovrebbero essere alla base dell’educazione.

    Mentre i fascisti rialzano la testa, le istituzioni restano immobili o, come nel caso dell’assessore Galateo, legittimano queste realtà con la propria presenza. Rapido nel chiedere il licenziamento degli educatori pro Palestina, indulgente e ambiguo con chi sdogana il neofascismo.

    Lo stesso Galateo ha commentato l’accaduto definendolo “un gesto molto grave, soprattutto perché compiuto all’interno di una scuola. Ne parlerò con il sovrintendente. Con i ragazzi organizziamo diverse iniziative legate ai valori della democrazia, questo cartello rappresenta tutto il contrario”.

    Ma quali sono queste iniziative legate ai valori della democrazia? Forse le marce fianco a fianco con CasaPound? O i silenzi complici di fronte all’infiltrazione dell’estrema destra nelle scuole? Saremmo davvero curiosi di saperlo.

    Basta ipocrisie. Il fascismo non è libertà di opinione, è un crimine.

    Pretendiamo:
    🔹 Lo scioglimento immediato delle organizzazioni neofasciste.
    🔹 Una politica educativa che promuova la memoria, l’inclusione e l’antifascismo.
    🔹 Le dimissioni di chi, dalle istituzioni, continua a legittimare questi gruppi

  • Visione Comune

    Visione Comune

    🔴🟢 Si è concluso Visione Comune, il convegno nazionale degli eletti negli enti locali di Alleanza Verdi Sinistra, che si è tenuto il 22 e 23 febbraio 2025 alla Stazione Marittima di Napoli.

    Un’occasione preziosa per incontrarsi, confrontarsi e scambiarsi idee e pratiche concrete su temi cruciali per i nostri territori. Due giornate dense, con una grande partecipazione e tanta voglia di costruire insieme alternative politiche all’altezza delle sfide di oggi.

    Primo giorno:
    Lukas Gioga, nostro eletto, ha partecipato al gruppo dedicato alla casa, un tema sempre più critico in tutta Italia, Sudtirolo compreso. Abbiamo discusso di caro affitti, mancanza di alloggi sociali, speculazione sugli immobili sfitti, cooperative edilizie bloccate dalla carenza di spazi e strumenti fiscali inefficaci (IMI, tassa di soggiorno) per incentivare l’affitto a lungo termine. Senza dimenticare la mancata manutenzione del patrimonio pubblico e la svendita degli immobili degli enti territoriali.

    Ma non ci siamo fermati alla denuncia: la casa è un diritto sociale e può diventare un pilastro del welfare, se la politica sceglie di agire con strumenti concreti.

    Secondo giorno:
    Abbiamo presentato il lavoro dei gruppi e discusso temi fondamentali come la cittadinanza, con esempi di comuni che hanno concesso la cittadinanza onoraria ai bambini stranieri nati in Italia per sensibilizzare sulla riforma della legge.

    🛑 Gli interventi finali hanno toccato punti cruciali:

    ✅ Giovanni Paglia ha parlato di sicurezza sul lavoro.

    ✅ Nicola Fratoianni ha ribadito l’anima antifascista della Costituzione e denunciato le minacce alla democrazia rappresentate da Trump e Putin.

    ✅ Angelo Bonelli ha posto l’attenzione sulla crisi climatica e il consumo di suolo.

    Pensiero radicale per resistere

    Se vogliamo costruire una società più giusta, serve organizzazione e speranza. Dobbiamo contrastare l’aumento della spesa militare, la concentrazione della ricchezza, l’aumento della povertà e investire sulla scuola e sui giovani.

    La Costituzione non è solo un testo, è uno spazio politico in cui dobbiamo agire per chi ne ha più bisogno.