Il presidente del Consiglio provinciale Marco Galateo ha liquidato il referendum di giugno come “una conta interna alla sinistra, troppo costosa, fatta pagare agli italiani”.
È una dichiarazione grave, indegna del ruolo istituzionale che ricopre.
Un rappresentante delle istituzioni non dovrebbe mai screditare il diritto al voto né insultare chi partecipa a un confronto democratico. Parlare di “costi” quando si tratta di democrazia è un segnale preoccupante: significa considerare la partecipazione un lusso, e non un diritto.
Il referendum è uno strumento prezioso, e l’8 e 9 giugno voteremo 5 SÌ.
Nella foto volantinaggio al mercato con compagn* dei verdi e simpatizzanti