Non avevamo intenzione di scrivere nulla riguardo la vicenda Nardo. Non perché mancassero le parole, ma perché a volte pare più dignitoso il silenzio dell’inutile rincorsa a commentare l’ovvio. Eppure eccoci qua, non per scandalizzarci o strapparci le vesti, ma per ribadire con chiarezza che questo modo di intendere la politica ci fa schifo.
È quello che succede quando si svuotano i partiti, e si riduce la politica a tecnica amministrativa continuando a dire che destra e sinistra non esistono più e che basta solo saper amministrare (fine delle idee, trionfo della tecnica). Così nasce l’idea della città-vetrina pensata come un’azienda da far rendere, non da vivere. E così, tolta la politica, restano solo le persone con i loro affari e le loro reti.
Finché questo modo di fare politica passerà come normale, come tollerabile, come “inevitabile”, continueremo ad avere consigli comunali pieni di trasformismi e vuoti di senso.
A noi interessa un’altra cosa: continuare a costruire una sinistra con idee, coraggio e radici.
Una sinistra che non si pieghi alle logiche elettorali di breve periodo e che non guardi ai numeri, ma alla dignità della politica.
Una sinistra che non cambi bandiera, perché sa bene cosa sia giusto e cosa sia sbagliato.